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Opere fondamentali classe V


La fenomenologia - Husserl

La seconda rivoluzione scientifica avvenuta a cavallo tra Ottocento e Novecento mette in crisi la precedente concezione deterministica e positivista della natura. Il progetto filosofico di Husserl, considerato il padre della fenomenologia, si oppone alla corrente positivista nel tentativo di fare della filosofia una scienza rigorosa fondandola sull'esperienza della coscienza.
Gli eventi devono essere considerati come fenomeni che giungono alla coscienza senza mediazione alcuna. Sulle orme di Cartesio, Husserl mantiene la centralità del soggetto nella riflessione filoso-fica, ma mira a riunificare le "scienze della natura" e le "scienze dello spirito" ricercandone il fondamento comune.
Husserl riprende alcuni caratteri fondamentali del proprio metodo di indagine da due importanti filosofi contemporanei: Franz Brentano e Bernhard Bolzano.
Dal primo egli deriva la nozione di intenzionalità, secondo la quale ogni atto mentale è sempre necessariamente rivolto a un oggetto; al secondo deve invece la distinzione tra eventi psichici e significato logico delle proposizioni e l'esigenza di determinare delle proposizioni che abbiano validità in sé, a prescindere dal loro riconoscimento soggettivo.

INTENZIONALITÀ ED EPOCHÉ

Edmund Husserl, nato Prossnitz nel 1859, si forma nelle università di Lipsia, Berlino e arte Vienna studiando astronomia, fisica, matematica e filosofia. Sin dalle prime opere gli interessi del filosofo moravo si concentrano sulla ricerca di un ti 2 fondamento puro e radicale alle scienze che non presupponga alcun elemento di esse. Durante il primo dopoguerra il movimento fenomenologico si diffonde in tutta Europa e Husserl ha contatti con tutti i pensatori contemporanei più importanti.
Dopo la promulgazione delle leggi razziali nella Germania nazista, egli viene allontanato dall'insegnamento e negli ultimi anni di vita tenta di proporre la fenomenologia come ancora di salvezza contro l'incertezza e la mancanza di senso derivanti dal clima di tensione precedente il secondo conflitto mondiale. Muore a Friburgo nel 1938 lasciando una vasta quantità di scritti attualmente non ancora interamente pubblicati.
L'esperienza su cui si basano le scienze della natura è mutevole e non può garantire alcuna validità alla conoscenza. Per essere scienza rigorosa la filosofia non deve assumere nulla di dato senza prima essere pervenuta a un fondamento assolutamente evidente. È necessario mettere da parte tutto ciò che non è dato con evidenza immediata e giungere a cogliere La coscienza si coglie come punto di partenza primario dopo aver sospeso la convinzione che esista una realtà indipendente da essa. Dall'analisi dell'esperienza propria delle scienze naturali, si passa così alla svolta trascendentale che sposta lo sguardo sulla soggettività cosciente che non è una cosa del mondo, ma sta all'origine del senso del mondo.
Riprendendo il concerto di intenzionalità, Husserl scopre la costante correlazione tra intenzione della coscienza e intuizione dell'oggetto che permette di recuperare l'esteriorita oggettiva del mondo a partire da principi immanenti all'ego puro.
Il progetto fenomenologico si pone come obiettivo l'accesso a una dimensione di evidenza assoluta e pura che non nega l'esistenza ovvia del mondo ma che precede la possibilita stessa di percepirlo.

L'evidenza apodittica ricercata da Husserl non si serve dei sensi o del pensiero ma si realizza come un darsi della cosa stessa come riempimento di un'intenzione di senso che proviene dalla coscienza. Quest'ultima va pensata come il risultato della tensione che si crea tra il soggetto che si rappresenta qualcosa e l'oggetto rappresentato.
Nella fenomenologia il cosiddetto "fenomeno" assume un significato particolare. Esso non va più considerato come un oggetto particolare ma diventa ciò che appare alla coscienza come dato immediato, prima di essere incatenato a qualsiasi definizione o sovrastruttura.
Di esso si deve indagare soltanto ciò che giunge alla nostra coscienza ed è necessario invertire la concezione comune delle scienze naturali rivolgendo l'attenzione non all'oggetto esterno ma all'io che percepisce. La nuova scienza proposta da Husser si muove solo all'interno del soggetto rifiutando la contrapposizione tra mondo della conoscenza e mondo della vita.
Il giudizio sull'esistenza delle cose del mondo rimanda secondo Husserl a una sorta di trascendenza rispetto ai dati effettivamente presenti. Occorre liberarsi dalle credenze del senso comune e dai presupposti naturali per raggiungere ciò che costituisce il fondamento dell'unità e della coerenza delle proprie esperienze: l'ego trascendentale. Una volta messo tra parentesi l'atteggiamento naturale (tramite l'epoché) non è più evidente che il mondo sia naturale, ma è evidente che ciò che esiste è tale "per me" e mi raggiunge come datità fenomenologica.
Come residuo della riduzione effettuata rimane un io puro trascendentale, svincolato da ogni giudizio di esistenza rispetto al mondo, al proprio corpo, agli altri io e a tutte quelle produzioni culturali connesse all'esistenza di altri io. La fenomenologia si rivolge alla ricerca di un'evidenza trascendentale in grado di fondare ogni altra conoscenza. Per Husserl la sola via d'accesso al mondo è l'inten-zionalità e la forma propria di ogni esperienza dell'io è l'Erlebnis (l'esperienza vissuta dal soggetto) che, nella misura in cui è saputa dal soggetto, assume la forma del contenuto di coscienza.
Per riscoprire la purezza dei fenomeni in quanto tali è necessario rompere il legame di interesse, controllo e possesso che l'uomo ha nei confronti degli oggetti del mondo e ritornare alle cose stesse, alle essenze che si offrono insieme al materiale fenomenico. L'esigenza è quella di ritrovare il darsi originario dell'esperienza a partire da se stessa (datità) tramite il recupero della purezza dei fenomeni in quanto tali.

La fenomenologia è anche definita da Husserl come idealismo trascendentale che ha come unico fine della ricerca il chiarimento di senso di questo mondo. Sebbene i fenomeni, dal punto di vista ontologico, possano benissimo sussistere senza la coscienza, dal punto di vista fenomenologico ogni loro manifestazione va pensata esclusivamente in riferimento alla coscienza stessa. La determinazione attraverso cui la coscienza riceve i suoi oggetti è la coscienza del tempo. Quest'ultimo perde il carattere di assolutezza proprio dell'impianto kantiano poiché trova anch'esso il proprio fondamento nella costituzione della coscienza trascendentale.
Non è dunque possibile cogliere qualcosa dell'essere se non a partire dal soggetto che, io per conoscere se stesso, non può che conoscere il proprio contenuto di coscienza.
All'interno della speculazione husserliana sorge la problematica di come l'altro possa costituirsi a partire dalle intenzionalità costituenti l'ego stesso.
La possibilità di un solipsismo trascendentale risulta in contrasto con la concreta esperienza d'altri e d'altra parte l'ammissione di entità metafisiche si dimostrerebbe contraria all'intero impianto fenomenologico.
L'esperienza unica che solo il nostro corpo ci fornisce nell'atto in cui lo tocchiamo svela il carattere incarnato proprio dell'io. Sebbene l'esperienza che si può avere di un altro soggetto sia esperienza di questi come oggetto del mondo, la presenza di un corpo che vedo simile al mio, mi permette di riconoscerlo come soggetto corporeo per via rappresentativa.
Il trasferimento per analogia dal mio ego all'ego dell'altro avviene grazie a un'associazione per somiglianza tra il mio corpo e il corpo altrui e la conferma che l'altro è soggetto al pari di me deriva dalla concordanza tra il suo lato fisico e il suo comportamento.
La possibilità della reciprocità tra il mio io e l'io altrui permette la creazione di una comunità di uomini reali e consente di spiegare gli atti sociali grazie ai quali si costituiscono le diverse forme di comunità sociali.
La pienezza di senso di cui il mondo si riempie dopo aver terminato il processo di costituzione dell'altro è definita da Husserl Lebenswelt. Essa è la vita stessa che esperisce il mondo prima di qualsiasi categorizzazione o analisi di esso e rappresenta il regno di evidenze prime esperite da tutti gli uomini in quanto soggetti conoscenti.

Il senso originario della filosofia-Lo scacco della scienza
La scienza di fatti generata dalla corrente positivista aveva escluso la dimensione soggettiva e aveva finito con l'estraniarsi dagli uomini. La crisi di quell'idea di filosofia come scienza onnicomprensiva dell'essere è, secondo Husserl, all'origine della crisi storica, politica e culturale dell'Europa.
Per comprendere e superare la crisi è fondamentale riconsiderare i contrasti tra le filosofie che hanno caratterizzato la storia dell'umanità. Nel compimento di questo processo Husserl riscopre il telos originario della filosofia come attività disinteressata mirante a un sapere universale e riconosce in esso l'antidoto al malessere del presente.
Le varie scienze indagano il mondo sotto diversi punti di vista e la convivenza di molteplici verità scientifiche spesso in contrasto tra loro mette in luce l'assenza di un tentativo di costituzione di un sistema unitario.
Ciò che ha generato la crisi dell'Europa è stato il tentativo, da parte delle scienze dello spirito, di appropriarsi del metodo proprio delle scienze naturali.
La sola possibile via da percorrere per superare questa generalizzata crisi di valori passa attraverso la sostituzione del mondo della vita al posto del mondo oggettivo della scienza. Solo la fenomenologia trascendentale può riabilitare il ruolo del soggetto mostrando che ogni oggettivazione, per essere compresa, va riportata al soggetto costituente.